La compagnia britannica crea una società in Austria e chiede a Vienna la licenza per operare come vettore austriaco, così da potere continuare a volare nella UE quando il Regno Unito ne sarà uscito.
Comincia la fuga delle imprese da Londra per colpa della Brexit; la compagnia aerea low cost britannica ha creato una nuova azienza, EasyJet Europea, e ha presentato domanda per ottenere licenza di volo in Austria.
Lo scopo è conservare al gruppo aeronautico la qualifica di compagnia europea, con tutti i vantaggi connessi allo spazio aereo comune. Ancora non si sa quale sarà l’esito del negoziato fra Londra e Bruxelles sul trasporto aereo riguardo all’uscita di Londra dall’Ue, ma la EasyJet vuole giocare d’anticipo senza dover attendere gli sviluppi dei negoziati tra Londra e Bruxelles.
Era stato giorni fa il CEO di Ryanair, O’Leary a lanciare l’allarme: In mancanza di soluzioni immediate con la Brexit «sarà il caos per i voli» da e per il Regno Unito. «C’è la prospettiva di non avere alcun volo tra l’Ue e il Regno Unito da aprile 2019».
Alla compagnia aerea è necessario un certificato di volo (Aoc) in un Paese dell’Ue per poter volare fra i Paesi membri dopo la Brexit. «Il processo di accreditamento è in corso e speriamo di ricevere l’Aoc a breve», dichiara Easyjet. E questo è rilevante non solo per il fatto specifico che riguarda EasyJet e il trasporto aereo, ma come episodio della grande migrazione di aziende dal Regno Unito ai Paesi dell’Ue che sta cominciando.
Un pessimo segnale per l’economia britannica, che rischia di perdere migliaia di aziende e decine di migliaia di posti di lavoro con l’uscita dell’Europa. L’Italia osserva e si candida ad ospitare le sedi legali di quante più società britanniche è possibile.
I vantaggi, dal punto di vista economico, sarebbero tanti.